Glovo mangia Foodora ma non i suoi fattorini

Glovo mangia Foodora ma non i suoi fattorini

Glovo ha infine acquisito il marchio di Foodora e la sua attività in Italia ma non i suoi fattorini, i cui contratti di collaborazione verranno risolti in un nonnulla.

Foodora aveva adottato la formula dei contratti di collaborazione coordinata e continuativa che prevedeva il versamento di contributi e assicurazione contro gli infortuni. Il minimo per un settore fortemente soggetto alla disruption delle tutele del mercato del lavoro.

Glovo non rileverà i fattorini perché formalmente non sono lavoratori dipendenti e quindi non fanno parte dell’organico aziendale, ma sono soltanto collaboratori. Inoltre, la società spagnola non contrattualizza i suoi ciclo-fattorini ma impone loro la collaborazione occasionale intesa come ‘prestazione fuori campo IVA ai sensi dell’art. 5 del DPR 633/72’. Siamo ben al di là della subordinazione. Glovo non prende neanche in considerazione le formule già esistenti per regolare il lavoro occasionale, ovvero il contratto a chiamata o il lavoro in somministrazione.

I duemila fattorini di Foodora si troveranno a breve senza contratto. Se vorranno essere assoggettati ad un regime senza tutela alcuna, potranno farlo «candidandosi come glovers», dicono.

Davide Serafin

Di Alessandria. Ha scritto gli ebook '80 euro di Ingiustizia Sociale' – 2016, V come 'Voucher – La nuova frontiera del precariato' – 2016 e 'Il Volo dei Gufi' - 2018, raccolta degli articoli scritti per i Quaderni di Possibile negli anni (2015-2018) - www.ilvolodeigufi.com - www,giustapaga.it - twitter: @yes_political
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