Giovani, carini e sfruttati. Lo dice Foodora

Giovani, carini e sfruttati. Lo dice Foodora

Sono giovani, i lavoratori del settore Food Delivery. Lo dice Foodora, che avrebbe intervistato – in un autodafé alquanto imbarazzante – i suoi stessi lavoratori con un questionario anonimo. Studenti part-time che arrotondano. Lo riporta il Corriere della Sera, evidentemente ribattendo la nota stampa della stessa società:

Giovane, maschio, molto spesso studente che riempie con le consegne a domicilio parte del tempo libero, guadagnando per ogni consegna 4 euro lordi, cioè comprensivi dei contributi Inps e Inail (il netto è di circa 3,6 euro), perché Foodora applica loro il contratto co.co.co. che prevede appunto i contributi e una serie di tutele (infortuni, maternità, malattia) di cui l’amministratore delegato, Gianluca Cocco, 31 anni, è orgoglioso.

Si dà il caso che le collaborazioni coordinate e continuative non siano affatto qualcosa di cui andare orgogliosi, specie se si usa tale fattispecie contrattuale per risparmiare sul costo del lavoro. Infatti, a parità di retribuzione lorda, che ipotizziamo di 1.000 euro, nel caso del Co.Co.Co. il committente versa: 1) i contributi sociali nella quota pari al 31,7%, 2/3 a carico suo, 1/3 a carico del lavoratore; 2) il premio Inail, che varia a seconda dell’attività e che nel caso di specie stabiliamo nel 12 per mille, sempre ripartito 2/3 a carico del committente, 1/3 a carico del lavoratore. In tutto fanno 1220 euro. Tradotto nei termini di costo del lavoro, fatto 100 la retribuzione lorda, le Co.Co.Co si attestano a 122.

Se Foodora dovesse assumere un fattorino con contratto di lavoro subordinato, dovrebbe innanzitutto applicare la retribuzione prevista dal contratto collettivo, quello della Logistica-Trasporti, recentemente rinnovato, che per il livello 7 prevede un minimo di 1375,19 euro, che equivale alla retribuzione lorda sulla quale il datore di lavoro deve: 1) calcolare i contributi sociali a suo carico, pari a circa il 31%; 2) il premio assicurativo Inail, che si assume anche in questo caso pari al 12 per mille; 3) tredicesima e quattordicesima mensilità; 4) la quota del trattamento di fine rapporto, pari alla retribuzione imponibile annua diviso 13,5. Fatti i dovuti calcoli, il costo del lavoro raggiunge quota 142!

Ecco perché Cocco è orgoglioso delle Co.Co.Co! Risparmia 20 punti sul costo del lavoro. Inoltre, Foodora è libera di applicare la retribuzione che vuole. Pagando i lavoratori a cottimo. Detto con una battuta lapidaria, il pranzo è servito.

Davide Serafin

Di Alessandria. Ha scritto gli ebook '80 euro di Ingiustizia Sociale' – 2016, V come 'Voucher – La nuova frontiera del precariato' – 2016 e 'Il Volo dei Gufi' - 2018, raccolta degli articoli scritti per i Quaderni di Possibile negli anni (2015-2018) - www.ilvolodeigufi.com - www,giustapaga.it - twitter: @yes_political
Chiudi il menu