Continua lo sciopero a oltranza dei braccianti di Guazzora

Continua lo sciopero a oltranza dei braccianti di Guazzora

Un capannone di una ditta di confezionamento di prodotti agricoli, Angeleri srl., distrutto dal fuoco. Accadeva a Guazzora, provincia di Alessandria, lo scorso 30 dicembre. Il tetto è collassato, il fabbricato distrutto.

Guazzora, profondo nord. Sempre le stesse campagne nei dintorni di Castelnuovo Scrivia. Dove la Grande Distribuzione Organizzata detta legge e schiaccia i produttori e i produttori schiacciano i lavoratori, fin giù, fino al più debole della catena. È la stessa azienda dove qualche mese fa si verificò l’investimento di un bracciante agricolo in presidio davanti ai cancelli da parte di un suo stesso collega, un capoturno, che lo aveva travolto con l’auto.

I braccianti erano in sciopero da diversi giorni. Uno sciopero ad oltranza per vedersi infine riconosciute le mensilità non pagate. Gli accordi di settembre 2018 non erano stati rispettati e gli arretrati non erano stati versati ai lavoratori e così lo stipendio.

Dopo l’investimento dell’operaio, le parti erano state convocate d’urgenza in prefettura. Si era raggiunto un accordo per cui il datore di lavoro ha immediatamente corrisposto il 70% dell’ultimo salario e il resto nei giorni seguenti.

Di nuovo a novembre i lavoratori non hanno visto alcun versamento. E così anche la tredicesima è stata corrisposta solo per metà. I lavoratori sono tornati davanti ai cancelli, ad oltranza, di nuovo.

Quando il capannone è bruciato, nessuno dei lavoratori era al suo interno. L’indagine stabilirà cause e responsabilità. Ma siamo di fronte ad un doppio deterioramento: della sicurezza sul luogo di lavoro e della giusta paga. I lavoratori hanno presentato qualche giorno fa un esposto per denunciare alcune pratiche sospette che sono state loro ordinate dal datore di lavoro e che interessavano gli apparecchi frigoriferi da cui poi si è scaturito l’incendio.

Nessuno dovrebbe ricevere questo trattamento e pure le aziende dovrebbero poter rimanere sul mercato senza scivolare nella brutalità dello sfruttamento. I datori di lavoro possono però scegliere, e a Guazzora come altrove hanno preso la via sbagliata.
Il nuovo incontro, avvenuto in prefettura, ad Alessandria, ieri pomeriggio, si è risolto con un nulla di fatto. Il datore di lavoro ha proposto un acconto di 400 euro per ciascun lavoratore. Si tratta di 30 dipendenti. Hanno deciso di non accettare quei soldi. Con 400 euro non ci paghi nemmeno l’affitto di casa. I sindacati hanno chiesto sia versato almeno l’80% delle ultime tre mensilità, e la restante parte della tredicesima. Le parti si incontreranno nuovamente l’8 febbraio.

Nel frattempo il presidio e la lotta dei braccianti continuano.
In questo freddo inverno, trenta famiglie non hanno denaro per vestire i propri figli. Due azioni di solidarietà sono state attivate dal sindacato CUB (presso il conto corrente della Federazione CUB di Alessandria, IBAN: IT48V0503410406000000076250) e dal Presidio permanente di Castelnuovo Scrivia, che ha attivato una cassa di resistenza a favore dei lavoratori sul conto postepay 4023 6006 6943 9400.

Davide Serafin

Di Alessandria. Ha scritto gli ebook '80 euro di Ingiustizia Sociale' – 2016, V come 'Voucher – La nuova frontiera del precariato' – 2016 e 'Il Volo dei Gufi' - 2018, raccolta degli articoli scritti per i Quaderni di Possibile negli anni (2015-2018) - www.ilvolodeigufi.com - www,giustapaga.it - twitter: @yes_political
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